Chi ha a cuore il Pianeta, sa molto bene, quanto ciascuna scelta che compiamo, possa impattare sul cambiamento “sostenibile” della nostra vita e quindi sulla nostra carbon footprint: una di queste, è la scelta di quali abiti indossare.
L’abbigliamento e le aziende tessili, hanno infatti un impatto enorme sull’ambiente, a partire dalla filiera di produzione, fino alla commercializzazione e al post vita dei loro prodotti ecco perchè alcuni di loro hanno deciso, come abbiamo visto, di fare scelte più sostenibili.
Se pensiamo che oltre dieci chili di abiti per ciascuno di noi, vengono gettati all’anno nel nostro Paese, ci viene semplice capire quanto sia importante fare delle scelte responsabili anche in fatto di abbigliamento.
Ecco che di buon passo entra nella storia il second-hand, l’usato, quello fatto di capi unici, perchè no vintage, firmati oppure no, ma sempre di ottima fattura che sono resistiti nel tempo, e che permettono di avere uno stile personale, dicendo addio alla standardizzazione della moda low cost.
I pregi del second hand (secondo me): come sceglierlo responsabilmente
Chiunque abbia frequentato design o moda, ami l’arte e sia anche solo un pizzico creativo, capisce immediatamente quanto sia appagante essere sé stessi, nella rappresentazione del proprio essere, tramite l’abbigliamento. Al contempo, chiunque possieda un po’ di originalità, è ben consapevole di quanto invece le grandi catene del fast-fashion abbattano questo desiderio di originalità, in funzione di trend stagionali, sempre copiati da passerelle d’alta moda, per rendere più che pret-a-porter, i capi perchè sempre costantemente rimpiazzati in un infinito circolo vizioso, per non perdere il loop dell’acquista-getta-acquista a tutti i costi.
Che cos’è Vinokilo: storia di un garage sale andato molto bene
Vinokilo oggi è una vera e propria esperienza, un tour che con oltre 60 eventi già battuti sul nostro territorio, parte però da lontano. Vinokilo è infatti un progetto europeo e grazie a Elisabetta, che mi ha raccontato tutto durante la nostra chiacchierata a Vinokilo Bergamo, ho potuto approfondire la nascita di questa bellissima progetto.
Vinokilo e l’inaspettato desiderio di acquistare usato
Elisabetta mi racconta che Vinkilo nasce in Germania ed il fondatore, che così per scherzo prima di un trasloco, decise di mettere in vendita tutto ciò che aveva in casa in fatto di abbigliamento, decise di farlo a peso, scelta utile a smaltire vecchi vestiti più velocemente possibile.
Pensando ad una piccola svendita casalinga, si ritrovò in un evento dalle proporzioni inimmaginabili ecco che allora, colto il senso decise di esportare questo format in tutta Europa: ecco così la nascita di Vinokilo.
Oggi Vinokilo funziona molto bene nel nostro Paese, tanto che ha avuto un pazzesco exploit grazie anche al fatto che non è solo uno un semplice “mercatino dell’usato” ma è un vero e proprio evento, che racchiude in sé:
- dj set
- cibo
- relax
- piccoli artigiani
e naturalmente, abbigliamento vintage second-hand selezionato.
Al momento infatti, non è possibile trovare nulla che provenga dal fast fashion anche perché, come mi racconta Elisabetta, sarebbe impensabile ad oggi immaginare che è un capo fast fashion possa certamente resistere a tutto il processo di sanificazione che invece devono rispettare gli altri capi ma non è detta l’ultima parola, anche perché i ragazzi hanno colto una riflessione assolutamente condivisibile: la presenza del fast fashion non si cancella semplicemente ignorandola, quindi dobbiamo trovare un modo per dare una seconda vita anche a questo tipo di capi, almeno fintanto che ci saranno…insomma work in progress!
La mia esperienza a Vinokilo Bergamo
Per quanto mi riguarda, complice il desiderio di un po’ di rinnovamento del guardaroba e tanta curiosità, ho deciso di gettarmi a capofitto in quest’esperienza e una domenica mattina, sono andata all’evento di vinokilo Bergamo, allo Spazio Fase di Alzano Lombardo.
Esperienza super chill, dolce soundtrack di sottofondo ed un via vai costante di curiosi, ragazzi, ragazze ma non solo: i visitatori, dai 2 ai 99 anni hanno riempito Spazio Fase, perché il senso di consapevolezza è trasversale: sostenere un nuovo modello di consumo riguarda davvero tutti!
In circa un paio d’ore, ho scovato diversi abiti, gonne, pantaloni, un paio di camicette e sono riuscita a provare tutto in completa libertà, grazie ai camerini liberi e disponibili.
Ho fatto quindi il mio acquisto rigorosamente in moneta digitale e mi sono portata a casa circa 3 kg di abiti. Questo mi ha permesso anche di comprendere il senso della materia prima che stavo acquistando e non solo la bellezza del suo confezionamento.
Grazie alle numerose bilance presenti all’interno dello spazio allestito, che permettevano di pesare il tuo acquisto prima di concludere, mi sono resa conto di quanto effettivamente un abito o una maglia o una camicia o qualunque altro capo d’abbigliamento, consista in fatto di materia prima. La riflessione quindi è stata: quanto ci facciamo accalappiare dal design, senza renderci conto della qualità del materiale o delle rifiniture presenti in quel capo? Ci hanno insegnato così e tutto ci porta in quella direzione, ma chi siamo noi per non provare una strada nuova?
Cosa ho amato di Vinokilo
Una cosa che ho apprezzato tantissimo, sono state le esperienze, consigli, dati e ricevuti, tra le persone, sia chiaro, persone mai viste prima ma che erano presenti all’evento.
Una cosa che nei negozi di rado capita: ci davamo consigli su come ci stava quel tal abito o quella blusa e tra quattro chiacchiere ed una prova, il mio guardaroba si è impreziosito di capi davvero unici e che fanno bene al Pianeta
Naturalmente, un’altra cosa che ho gradito fortemente, è stata la selezione di capi estremamente curata, i capi presenti, infatti, provenivano non solo dal mercato italiano ma anche estero statunitense, inglese e francese, capi certamente che, chi ama il vintage lo sa, in un qualunque negozio vintage o second hand, non avrebbero certo avuto un costo così accessibile.
La mission quindi di Vinokilo è stata completamente rispettata: far comprendere alle persone quanto il fast fashion impatti sull’ambiente, dando una concreta possibilità e alternativa, permettendo a tutti di accedere a questo possibilità sostenibile ovvero il second hand di qualità ricercato.
L’accesso agli eventi Vinokilo è su prenotazione (su EventBrite), il biglietto costa poco più di un caffè ed il tour di Vinkilo prosegue con VinoLido che da Milano, da oggi 23 giugno fino al 26 giugno, si sposterà verso i maggiori lidi d’Italia: per chi è in vacanza o per chi è già al mare, potrà godere appieno dell’esperienza Vinokilo.
Per quanto mi riguarda, la suggerisco calorosamente e come sempre #noadsonlytips!
A presto,
info
fashionnetwork.com
instagram.com/vinokiloitalia