Photo credits Carmela Kia Giambrone
Desiderate abbracciare la filosofia zero waste? la prima cosa che dovrete fare è certamente ridurre molto i vostri consumi, chiedendovi sempre cosa vi è davvero utile e cosa invece no. Ma oltre alla riduzione, anche il cambio di alcune abitudini sarà cosa molto utile.
Dopo lo shampoo solido che permette di abbandonare rifiuti di plastica e la produzione della lisciva fatta in casa, anche il sapone, per il viso, per il corpo, per le mani, vi permetterà di abbandonare molti rifiuti e molta C02 riducendo così il vostro impatto e la vostra impronta ecologica.
Allora perchè non imparare a fare il sapone in casa? ecco la spigazione passo dopo passo del metodo a freddo, quello usato da sempre nelle case delle nostre nonne.
Che cos’è la saponificazione ed è pericolosa?
Per far avvenire il processo di saponificazione, vi serviranno solo 3 ingredienti:
- soda caustica (si trova in ferramenta)
- acqua distillata (usata per il ferro da stiro)
- olio vegetale a vostra scelta
ma non potrete improvvisare, dovrete studiare un pochino prima e sopratttutto, essere consapevoli che il processo di saponificazione ha qualche rischio legato all’uso della soda caustica, quindi fate grande attenzione. Ecco qualche precauzione e consiglio utile.
Non abbiate fretta e dotatevi di alcune protezioni:
- guanti di gomma
- occhialini
- grembiule
- mascherina (ed aprire bene le finestre per evitare di respirare i vapori della soda)
Come fare il sapone fatto in casa in 10 mosse
- Il primo passo che dovrete fare sarà quello delle pesate: pesate l’olio e l’acqua secondo la ricetta che utilizzerete. Ricordate di pesare l’acqua in una caraffa in pyrex resistente al calore. La soda infatti svilupperà calore (reazione fortemente esoergonica!) quindi fate molta attenzione.
- Quindi ponete la caraffa con l’acqua nel lavandino e la pentola contenente l’olio sul fornello spento.
- Ora pesate la soda caustica e con la quanità corretta ponetela nel recipiente di vetro resistente alle alte temperature che conteneva l’acqua. Attenzione: non mettete la testa sopra la caraffa, è questo il momento in cui si svilupperanno vapori irritanti e tossici e si sviluppa calore.
- Una volta sciolta la soda in acqua, dovrete attendere che la soluzione caustica raggiunga i 45°C. Per velocizzare il processo di raffreddamento, potrete mettere la caraffa a bagnomaria freddo e (se siete in inverno) porre il tutto fuori dalla finestra.
- A questo punto potrete scaldare l’olio sul fornello giusto qualche minuto. Vedrete infatti che l’olio in pochi minuti si scalderà.
- A questo punto spegnete il fornello ed una volta che la soluzione di soda ha raggiunto 45°C, accertatevi che anche l’olio sia a 45°C. Quando avrete raggiunto la temeperatura corretta per entrambi gli ingredienti, potrete unire la soluzione di soda versandola lentamente nell’olio. Il mio consiglio è di porre l’olio in una grande bowl sul piano di lavoro quindi, versare molto lentamente la soluzione di soda e iniziare a mescolare con un minipimer che velocizzerà di molto il lavoro.
Fate molta attenzione a non schizzare, perchè questa soluzione, che sarà di fatto il vostro sapone, al momento è altamente caustica.
7. Il tempo per passare alla fase nastro, ovvero quella in cui la consistenza della soluzione diventa molto densa tanto da poter “disegnare un nastro sulla superficie”, sarà di qualche minuti (3-5 minuti).
8. Quindi una volta giunti alla fase nastro, non dovrete far altro che porre negli stampi il vostor sapone. Come stampi usate quel che avete: dalle confezioni di tetrapack vuote, agli stampi in silicone fino alle scatole di plastica dei gelati, ricordate però di non utilizzare quegli stessi stampi anche per gli alimenti, per ragioni di sicurezza.
9. Ora doverete riporlo al caldo, coperto con delle vecchie coperte per 24 ore.
10. Al termine, sformate il vostro sapone e lasciatelo stagionare per 60 giorni minimo prima di utilizzarlo.
Naturalmente se siete alla vostra prima saponificazione il mio consiglio è di farlo nel modo più semplice possibile
Quindi potete aggiungere oli essenziali, fiori, erbe, legumi, ricordatevi solo che tutte le aggiunte vanno fatte subito dopo raggiunta la fase nastro, overo appena prima di colare il sapone negli stampi.
Spero quindi di avervi trasmesso la bellezza di questo processo naturale e antico. Sperimenatate ma sopratutto fate sempre molta attenzione, con il tempo scoprirete che realizzare molto di ciò che utilizziamo (dal sapone alle candele di soia, naturali e vegetali) non solo è meraviglioso ma ci permette di ridurre l’impatto che abbiamo sul nostro Pianeta.
A presto,
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Ciao amica mia!
Ti faccio tanti auguri per un sereno Natale e ti auguro che per il 2011 possa arrivarti tutto quello che desideri.
Baci Veggie
Gracias por tus consejos, Kia.
Che bel post! Anche a me intriga moltissimo autoprodurmi il sapone, ma ancora non l’ho mai fatto. Soprattutto perchè a casa mia non piace usare il sapone solito, nonostante io mi metta a spiegare quanti pregi abbia rispetto a quello liquido 🙁
E’ stata davvero utile la tua spiegazione, grazie!
^__^ felice che ti sia piaciuto…magari fai vedere ai tuoi l’inci dei loro BEI SAPONI! ^__^ a presto!