La magia di un orto minimo: progetta il tuo orto urbano in 10 semplici mosse

piccolo mazzetto di broccoli del mio orto in vaso • Photo credit Carmela Kia Giambrone

Quando si parla di orto e più in generale di coltivazione, ci si aspetta si tratti di enormi quantità di terra o alla peggio di almeno un bel giardino.

Da alcuni anni ai più attenti però è risultato chiaro che questo mito non solo è stato sfatato ampiamente ma anche che quando si tratta di quella irrefrenabile voglia di mettere le mani nella terra, fatta per diletto -ad esempio per fiori e piante decorative- o per approvvigionamento casalingo -un vero orto familiare- quel che serve è solo il desiderio di verde, una buona progettazione e qualche piccola nozione preventiva.

orto coltivare
raccolto estivo di lattughino • Photo credit Carmela Kia Giambrone

tavolo orto
lattughino in tavolo orto handmade • Photo credit Carmela Kia Giambrone

Insomma come per ogni viaggio che si rispetti anche qui basta informarsi ed organizzare il “grosso”, il resto verrà da sè ma soprattuttto proprio questo “effetto sorpresa” sarà il vero bello che arricchirà tutta l’esperienza.

Che siano stati i nonni a passarci questo desiderio o l’amica ecologista, che sia da sempre che lo sogniamo o un neonato desiderio poco importa, smettiamo di desiderare e mettiamo invece in pratica la nostra voglia green!

10 semplici mosse per realizzare un orto urbano

 

  1. Innanzitutto la nostra esposizione, cioè non esattamente la nostra ma del nostro “appezzamento” (sia esso terrazzo, balcone o mini giardinetto). Se vogliamo coltivare un orto (ed in generale delle piante) con un esposizione a nord la cosa sarà dura, sì ma non impossibile. Se invece il sole ci bacia, tutto sarà più facile perchè non avremo problemi di ristagni, marciumi o peggio muffe e funghi.
  2. Quali colture scegliere? naturalmente questo dipende dall’esposizione, appunto, da cosa amiamo e cosa no (inutile coltivare pomodori se li detestiamo) ma certamente ci sono anche delle piccole regole che possono aiutarci nella scelta.
  3. Punto uno: gli ortaggi devono poter essere raccolti e utilizzati in tempi brevi quindi perfette sono lattughe (da taglio), cicoria e radicchi, fagiolini, pomodori, prezzemolo, basilico, sedano, cipolle, ma anche cavolo verza , cavolini di bruxelle, piselli, peperoni e melanzane.

piante di pomodori in orto su balcone • Photo credit Carmela Kia Giambrone

piante di pomodori in orto su balcone • Photo credit Carmela Kia Giambrone[

uva e pomodorini raccolto di fine estate • Photo credit Carmela Kia Giambrone

4. Punto due: dimenticate asparagi e carciofi (occupano molto spazio per diversi anni prima di dare i frutti) e lo stesso vale per cocomeri e meloni.

5. Punto tre: usate piccoli accorgimenti e furbizia. Per la patata, lo zenzero, la carota ed il topinambur la soluzione ideale è la coltivazione in sacco in modo da mantenere limitato lo spazio dedicato.

zenzero pronto per essere piantato • Photo credit Carmela Kia Giambrone

Raccolto di piccole patate coltivate in sacco sul terrazzo • Photo credit Carmela Kia Giambrone

6. Associate sempre la coltivazione di piante aromatiche e bulbi d’aglio alle votre piante: questo limita gli attacchi fitofagi e fungini (provare per credere!)

7. Importante è la rotazione, anche se in vaso: mai seminare la stessa pianta nello stesso vaso.

8. Inoltre ricordatevi di dotarvi di tessuto-non-tessuto e paglia per una buona protezione dal freddo in inverno ed un’ottima pacciamatura d’estate.

9. Poi l’eterno dilemma: semi o piantine già pronte da porre a dimora?
Io sono una fervida sostenitrice della semina, tutto in fondo parte da li. L’importante è scegliere dei buoni semi: si possono acquistare o scambiare, basterà parlare con amici e parenti e scoprirete un mondo di amanti del verde e dell’orticoltura.  Anche il più insospettabile, in fondo, ha provato almeno una volta a seminare del basilico!

Una volta che avrete le vostre piante ricordatevi di farne “andare a seme” almeno una così da avere i semi pronti per l’anno successivo.

semi di zucca • Photo credit Carmela Kia Giambrone

semi di ipomea blu raccolti l’anno scorso e pronti da seminare quest’anno • Photo credit Carmela Kia Giambrone

On line ci sono gruppi di scambio di semi, vengono organizzati eventi e incontri e ultimo (ma non ultimo) anche questo piccolo blog spesso ha realizzato il Baratto di Semi, con grande gioia della sottoscritta e dei suoi partecipanti.

E poi, a volte, non dovete dimentivare che i semi di cui avete bisogno li avete proprio sotto il naso: il limone per esempio spunta con estrema facilità da semi bio: sperimentate e vi sorprenderà!

pianta di limone nato da seme • Photo credit Carmela Kia Giambrone

Se però il tempo stringe e non avete tempo di attendere il prossimo baratto, potete recarvi anche da vivaisti e consorzi per poter scegliere i semi che fanno al caso vostro.

Semina e impianto: pro e contro

Se da un lato è meraviglioso veder nascere da un piccolo seme un bellissima piantina è anche vero che è molto più difficile e rischioso.

Bisogna infatti tener sotto controllo la crescita, non far mai mancare l’acqua, esser pronti al trapianto quando giunge il momento e soprattutto, fare le cose con estrema cura, perchè una piccola pianta in crescita è molto più delicata e fragile di una pianta grandicella che ci viene venduta in un vivaio.

10. Infine ricordiamoci dei tempi: questo è il momento perfetto quasi per tutto (ma forse per qualcosa anche un pizzico tardi). Come sempre quindi la verità sta nel mezzo.

Proviamo la semina di alcune specie, quelle più semplici e che sopportano meglio gli stress o che non devono essere trapiantate una volta grandi, potrete così seminarle direttamente ed evitare shock. Per le altre invece scegliamo delle piccole piantine già pronte al trapianto: che siano preferibilmente biologiche (assolutamente non trattate, insomma altrimenti che senso avrebbe). L’ approvvigionamento deve avvenire presso vivaisti seri ed esperti, dimenticate le offerte promozionali da garden-center o ipermercato insomma.

Naturalmente preferite piante tradizionali, varietà locali se possibile e stagionali naturalmente: non improvvisate serre o piante tropicali che avranno certamente vita breve o necessità di trattamenti per sopravvivere.

L’importanza dell’orto come spazio ricco di biodiversità

Un orto non è solo bello per noi che ci mettiamo cuore e fatica, ma è anche luogo di passaggio per piccoli amici come insetti, impollinatori, uccelli e piccoli mammiferi.

Cercate di ricordare che la biodiversità in natura è sempre premiata e che la resa non è la nostra esigenza primaria: a volte non raccogliere tutti i frutti di una pianta è anche segno di ripetto per la pianta stessa (ricordiamoci che le piante fruttificano per riprodursi e non per farci preparare un’insalata per pranzo) e per i piccoli amici, appunto, che vi soggiornano più o meno stabilmente.

Non dimenticate poi di seminare (ed interrare nel caso dei bulbi) i fiori, tanti fiori, perenni, annuali, biennali, spontanei: non sono solo belli ma anche utli. Richiameranno insetti impollinatori come farfalle, bombi, api e perrmetteranno così di avere un meraviglioso orto olistico.

Macaone piccolo visitatore prima della metamorfosi

ipomea in fiore • Photo credit Carmela Kia Giambrone

semi in busta di fiori misti • Photo credit Carmela Kia Giambrone

bulbi misti di tulipani • Photo credit Carmela Kia Giambrone

semi di portulaca e piantine di echinacea • Photo credit Carmela Kia Giambrone

semi di “garofani dei poeti” perfetti per richiamare gli impollinatori • Photo credit Carmela Kia Giambrone

L’acqua: preziosa per l’orto ma attenzione alla quantità

Per quanto riguarda l’acqua il metodo migliore è senza alcun dubbio quello goccia a goccia: se il vostro spazio lo permette -perchè ridotto- dotatevi di tubi e raccordi a goccia già pronti, altrimenti dei semplici tubi microforati, nel caso in cui lo spazio sia più grande , andranno benissimo.

La regola del non bagnare le foglie è sempre valida, quella del “dar da bere” alle piante la sera “col fresco” anche, ma nei giorni davvero caldi optare per una annaffiamento totale per cercare di dare frescura alle piante non è cosa malvagia, soprattutto se parliamo di orto in vaso (su terrazzo o balcone).

I vasi, soprattutto quelli di plastica infatti tendono a riscaldare il pane di terra in essi contenuto, la terracotta invece riduce fortemente questo problmea oltre che essere traspirante e porosa: ecco spiegato il motivo dell’enorme differenza di costo dei due materiali.

Difesa tutta naturale e fatta in casa

Infine preparatevi all’attacco di funghi e insetti: dotatevi di formule naturali per lottare con questi patogeni.

  • macerato di ortica
  • macerato di aglio
  • macerato di equiseto

questi tre macerati saranno sufficienti per qualunque problema ed anche molta pazienza (dimenticate invece miscele di sapone o alcool) .

Compostaggio: come chiudere il cerchio

Infine come non citare la possibilità di fare compostaggio domestico (anche su balcone e terrazzo) per poter ottenere compost tutto l’anno e concimare in maniera naturale le piante oltre che riciclare completamente gli scarti di cucina.

Per questo (chi è lettore assiduo lo sa bene) vi rimando ai numerosi articoli presenti qui sul blog (basta cercare COMPOST) oltre che al mio piccolo libricino “Dalle bucce nascono i fiori” dove spiego passo a passo come costruire e gestire una “Compostiera Autosufficiente da balcone”.

In ultimo vi suggerisco un paio di libricini molto graziosi, da leggere tutto d’un fiato.

Il bello di essere pianta • Photo credit Carmela Kia Giambrone

Il giardino delle vecchie signore • Photo credit Carmela Kia Giambrone

Ora non resta davvero che tentare e che il verde sia con voi!

nota: tutte le foto le trovate pubblicate sul mio profilo Instagram 🙂

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Carmela Kia Giambrone

Giornalista, consulente alla sostenibilità e alla comunicazione digitale

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