Biologico ed edilizia: materiali e prezzi nella bioedilizia (p.1)

Photo credits Carmela Kia Giambrone

Certamente se ti trovi nella difficile fase della scelta di una casa, nuova o da ristrutturare che sia poco importa e se, come me, sei un tipo attento all’ambiente e tieni anche alla tua salute e a quella della tua famiglia, molte saranno le domande a cui vorrai avere risposta prima di procedere alla messa in opera di qualunque lavoro in tema edilizio o prima di procedere all’acquisto di una casa ex-novo.

Restructura 2018 Oval Torino – photo credits Carmela Kia Giambrone  

Il biologico in edilizia: orientarsi tra materiali e prezzi nella bioedilizia (p.1)

Il mondo dell’edilizia è da sempre infatti molto distante, almeno nell’immaginario collettivo, dal mondo green: se da un lato vi sono i materiali utilizzati, poche volte atossici ed in sintonia con il senso ambientale condiviso, dall’altro le scelte, poco in simbiosi con la bio-logia e l’eco-logia, non permettono di credere nella possibilità reale di un’edilizia verde davvero alla portata di tutti.

Eppure, anche se sembra un sogno, questa possibilità esiste ed io ne ho scoperta l’esistenza non da moltissimo tempo in effetti. In questo mini reportage che ho deciso per semplificare la lettura di suddividere in tre parti (qui la parte 2 e la parte 3 ), cercherò di raccontarvi con cura e semplicità quanto ho scoperto dopo un poco di attività di studio e ricerca.

Ci tengo naturalmente a sottolineare che non ho particolari competenze in architettura ed ingegneria, le mie valutazioni si affideranno quindi a quanto mi è stato possibile comprendere da sola e grazie al supporto di chi lavora nell’ambito edilizio, che con molta pazienza mi ha spiegato for-dummies tecniche e materiali, insomma esattamente come la maggior parte di noi potrebbe fare, ponendosi le stesse domande.

Bioedilizia: un universo di materiali e prezzi tra cui scegliere

Restructura 2018 Assocanapa stand – photo credits Carmela Kia Giambrone 

La prima domanda alla quale ho cercato di rispondere per parlare di casa verde è stata: “quali sono i miei bisogni?” e subito dopo “quali intendo soddisfare tra questi?” perchè in effetti, è sempre una questione di priorità e scelte.

Nella maggior parte dei casi, la prima necessità alla quale chi come me pensa immmediatamente è il desiderio di una casa verde dal punto di vista del risparmio energetico.

Ebbene, nulla di sbagliato in questo ma certamente risulta essere una risposta molto limitata, ed ecco perchè.

Se la certificazione energetica (l’Ace) che attesta i consumi di energia legati all’immobile, realizzata da tecnici certificati e non più possibile mediante autocertificazione come invece avveniva poco tempo fa, è divenuta obbligatoria a seguito dell’entrata in vigore delle modifiche contenute nel Decreto n. 290 del 13/12/12, ciò che non è ancora regolamentato da alcuna legge, ciò a cui insomma quasi nessuno fa caso perchè la legge non pone limiti, è la natura dei materiali e le tecniche di costruzione utilizzate nell’impiego degli stessi per la realizzazione o ristrutturazione degli edifici.

Insomma pensiamoci, quasi mai andando a visitare un immobile si chiede quali sono i materiali che sono stati utilizzati per costruire quell’immobile: “..mi scusi ma questo è cemento? calcestruzzo? lana di vetro?”

Anche in questo caso, nulla di male, in fondo nessuno ci ha mai spiegato, o almeno a me non è mai capitato, che l’edilizia può lavorare con moltissimi materiali diversi e che non esitono soltanto cemento, resina e colle epossidiche.

In fondo poi, molto spesso, anche se ce lo avessero spiegato questa chiarificazione non ci avrebbe dato alcun informazione utile visto e considerato che costruire case, molto probabilmente, non è il nostro mestiere.

Restructura 2018 Bioedilizia village – photo credits Carmela Kia Giambrone 

Da qualche tempo sto svolgendo una personalissima ricerca a riguardo, desiderando scovare quel che quasi nessuno tende a raccontare: il mondo della bioedilizia, ossia un mondo costituito da un’edilizia a cui sta a cuore sì l’ambiente ma anche la salute di chi in quell’edificio vivrà, ed in fondo anche la salute di chi quell’edificio ha lavorato per costruirlo.

Edilizia verde: facciamo un po’ di chiarezza

Restructura 2018 “Miti e riti della bioedilizia” Dott.Andrea Gandiglio e Luciano Riberi – photo credits Carmela Kia Giambrone  

In occasione di Restructura 2018, grazie al mio lavoro, ho avuto l’opportunità di assistere all’incontro “Miti e riti della bioedilizia” tenuto dal Dott.Andrea Gandiglio di Greengrass bioedilizia e Luciano Riberi, consigliere di Cooperativa Materie Vive e restauratore esperto in canapa e calce, un vero pozzo di idee e saggezza.

Mi è stato così possibile fare un poco di chiarezza sul termine bioedilizia che oggi più che mai sembra essere oggetto di grande confusione in maniera trasversale, dai media all’opinione pubblica: è importante quindi comprendere fino in fondo che cosa significa FARE-BIOEDILIZIA per non creare false aspettative.

Su questo punto il Dott.Gandiglio ha speso non poche parole, spiegando dettagliatamente durante l’intervento le innumerevoli forme di sosteniblità edilizia ormai presenti che però non possono essere considerate appartenenti alla bioedilizia.

Se per la maggior parte dei dizionari infatti la bioedilizia è “un’ insieme di processi e metodi di costruzione caratterizzati dall’uso di materiali a basso impatto ambientale e non dannosi per l’uomo. Un progetto che rispetti i criteri della b. si caratterizza, quindi, non solo per la sostenibilità ambientale, l’attenzione all’efficienza energetica dell’edificio e all’impiego di fonti energetiche rinnovabili, ma anche per il ricorso a materiali privi di sostanze nocive, tossiche o radioattive, in grado di realizzare una buona qualità della vita per gli abitanti e i fruitori dell’edificio ed evitare quei fenomeni di inquinamento degli ambienti interni definiti dall’OMS (Organizzazione mondiale della sanità) come sick building syndrome (sindrome da edificio malsano).”

Ciò su cui dobbiamo focalizzare la nostra attenzione è l’aspetto ecologico e l’aspetto biologico che vengono messi in compartecipazione in modo molto semplice, per trovare la formula finale della ragion d’essere della stessa bioediliza.

Quindi bioedilizia=efficenza energetica non è più un’equivalenza ragionevole.

Normativa italiana e bioedilizia

La bioedilizia per le attenzioni e gli elementi che la costraddistinguono può essere paragonata a ciò che avviene nel settore alimentare all’agricoltura biologica almeno concettualmente. Se pur con i molti limiti ben conosciuti, il biologico per essere ritenuto tale ed ottenere così la sua certificazione, ha necessità di un ente che ne accerti e verifichi il rispetto del disciplinare. Ebbene la bioedilizia non possiede alcun disciplinare e di conseguenza non viene regolamentata da alcuna normativa vigente eppure, ci viene da dire che viste le premesse dovrebbe essere regolamentata allo stesso modo.

Il termine bioedilizia quindi non essendo normato, in effetti, può essere utilizzato senza accuratezza nè attinenza e questo dobbiamo sempre tenerlo a mente.

Basti pensare che la confusione può anche provenire dal modo in cui il termine è sempre stato utilizzato: la prima volta che appare nella legislazione italiana è nei primi anni del 2000, durante l’approvazione di un decreto inerente il risparmio energetico, introducendo l’attestato di certificazione energetica e di fatto relengando alla bioedilizia il mero significato energetico.

Bioedilizia e classe di efficienza energetica

Una delle prime domande a cui ho dato risposta quindi è stata “bioedilizia e efficienza energetica sono la stessa cosa?”

Ora so, ed anche voi con me se avete letto l’articolo sino a questo punto, che esiste una chiara differenza tra bioedilizia e edifici in classe A: non necessariamente infatti queste due cose devono coincidere.

Un edificio in classe A, può anche essere stato realizzato con materiali di sintesi che non hanno nulla a che fare con la bioedilizia: un esempio su tutti, l’EPS (il polistirene espanso sinterizzato) che non può rientrare nei materiali utilizzati in bioedlizia ma che però viene largamento utilizzato in edifici certificati in classe A.

Come ricorda Luciano Riberi l’abitazione infatti è costruita con molti materiali diversi ed oggi si può comprendere con maggiore facilità la natura e le ricadute tanto sull’ambiente quanto sulla salute propria e quelle della propria famiglia che questei materiali hanno. I materiali della bioedilizia come la canapa, la calce, l’argilla, impattano meno sull’ambiente e sulla salute, hanno cioè meno esternalità negative sulla collettività ed agiscono positivamente sulla salubrità.

Quindi la domanda sorge spontanea: edilizia sostenibile, bioclimatica, bioecologica, architettura organica, green building sono tutti quanti sinonimi di casa verde?

continua a leggere… Edilizia sostenibile, bioclimatica, bioecologica, architettura organica, green building: sinonimi di casa verde? (p.2)consumo consapevole

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Carmela Kia Giambrone

Giornalista, consulente alla sostenibilità e alla comunicazione digitale

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