Alga palla giapponese o Marimo: che cos’è, tra scienza e leggende

photo credits Carmela Kia Giambrone

La storia dell’alga giapponese Aegagropila linnaei, un’alga verde, d’acqua dolce, conosciuta volgarmente con il nome di Marimo (Mari=palla Mo=pianta acquatica) risale, grazie alle recenti analisi filogenetiche, all’adattamento delle specie d’acqua dolce di Cladofhorales ad un habitat molto particolare, ovvero quello presente nel lago Myvatn, in Islanda e nel lago Akan, in Giappone. Entrambi i laghi sono d’acqua dolce, poco profondi, naturalmente eutrofici e si trovano a latitudini elevate nell’emisfero settentrionale. Scopriamo insieme che cos’è il Marimo, perchè scegliere di adottarne uno e come averne cura a casa propria.

La storia dell’alga palla o Marimo di Akan

Quest’alga palla, ha acquisito nel tempo un importante status ovvero quello di monumento naturale speciale in Giappone, è infatti strettamente protetta come specie in via di estinzione. Le aggregazioni a forma di palla, potrebbero essere utili all’alga per diverse ragioni quali:

  • proteggerla dai danni causati dai pesci;
  • aiutarla a lavare via tutti i sedimenti accumulati sulla sua superficie, consentendole così di effettuare la fotosintesi sulla sua intera area esposta alla luce.

L’alga palla o Marimo, fu scoperta nel 1823 da Anton Sauter, botanico austriaco, nel lago Zeller, in Austria, e poco dopo fu scoperta in Giappone da Tetsuya Kawakami nel lago Akan.

“Marimo in Lake Akan” by juna.main.jp

Dopo che il governo giapponese insignì l’alga palla o Marimo, dello status di Tesoro naturale nel 1921, la popolazione arrivando da tutta l’isola, si riversò sulle sponde del lago per accaparrarsene un esemplare. Alcuni Marimo furono portati via, altri rubati e venduti, altri ancora furono distrutti a causa della centrale idroelettrica che fu costruita nei pressi del lago negli stessi anni.Alla metà del secolo scorso però, la popolazione, sensibile allo stato di grave pericolo per il Marimo, diffuse una campagna per proteggerlo: una di queste è rappresentata ancora oggi dal Festival di Marimo.

Il governo locale di Akan poi, alla fine degli anni novanta del secolo scorso, riaprì dopo averlo rinnovato, il centro di osservazione e museo naturale, per promuovere l’importanza ambientale e scientifica del Marimo e implementare la ricerca sulla protezione e la propagazione delle specie.

Il Marimo, in fondo, deve la sua notorietà alle sue splendide aggregazioni a forma di palla che non sono altro che una strategia adattativa per aumentare la biomassa in ambienti estremamente limitati. Alla luce di questo, quindi, la conservazione di quest’alga palla tanto amata è certamente difficile, ma davvero molto importante per tutti noi.

Marimo: tra miti e leggende

Dopo la scoperta in Austria prima e in Giappone poi, la popolazione locale, come spesso accade, ne assorbì la bellezza e la fece sua, grazie a storie, miti e leggende. La leggenda più accreditata in Giappone, narra che una coppia di giovani innamorati, in fuga dalle loro rispettive famiglie che li volevano separare, trovò rifugio sulle sponde del lago Akan: i cuori dei giovani così si tramutarono in Marimo, così da poter vivere in eterno assieme sul fondo del lago che li aveva accolti.  

Legata alle leggende che riguardano il Marimo, in Giappone, la tradizione vuole che quest’alga così particolare sia diventata ben presto un simbolo indiscusso di amore eterno ed al contempo di fortuna e prosperità. Viene così regalato alle giovani coppie, in caso di nuove occasioni professionali o di trasferimenti in nuove città. I giovani sposi poi, uniscono i rispettivi Marimo, tramandandoli poi di generazione in generazione all’interno della stessa famiglia come buon auspicio di amore immutato.

Come scegliere il Marimo prima di acquistarlo

Come è facile capire quindi, fino a poco tempo fa, quest’alga palla, molto particolare, conosciuta anche come Marimo, da molto difficile da trovare, grazie al potere di internet è divenuta facilissima da reperire, viene coltivata e in poche settimane, è possibile riceverla a casa propria. 

Ma come scegliere il Marimo prima di acquistarlo?

  1. Naturalmente fate molta attenzione a chi vende Marimo artificiali!
  2. Diffidate da chi vende Marimo a pochissimo prezzo;
  3. scegliete venditori seri e che certifichino la provenienza e la coltivazione: quello che ordini è un’alga palla coltivata simile in tutto e per tutto a quelle viventi nel lago Akan in Giappone.

Come curare un Marimo: le condizioni per un marimo felice 

Crediti fotografici Carmela Kia Giambrone

La cura di un Marimo è facilissima ma ricordate sempre che si tratta di un organismo vivente come una pianta grassa e non di un giocattolo. 

Vi arriverà probabilmente senza acqua e anche piuttosto schiacciato: nel più breve tempo possibile, fatelo riprendere ponndolo in un bicchiere con dell’acqua a temperatura ambiente e declorata e rivolgetelo alla luce naturale ma non diretta.
Il giorno successivo potrete trasferirlo nella bolla o nel contenitore che avrete scelto come sua dimora.

La casa perfetta per il Marimo: come scegliere il contenitore

Scegliete un contenitore, meglio se in vetro e non in plastica, dove riporlo. Deve essere sufficientemente grande per contenere almeno 500ml di acqua e soprattutto deve essere chiaro e trasparente in modo da far filtrare la luce naturale.

Una volta ogni due settimane, ricordate di cambiare parzialmente l’acqua del contenitore che avete scelto o casa del vostro Marimo. 

  • Non estraete il Marimo;
  • non sciacquate il Marimo;
  • non strizzate il Marimo;

bensì rimuovete parte dell’acqua e aggiungete di fresca.

La temperatura dell’acqua e l’esposizione perfetta per il Marimo

La temperatura dell’acqua non dovrebbe mai essere troppo calda ed il Marimo non dovrebbe mai essere esposto al sole, infatti è molto sensibile e potrebbe anche bruciare. Se il tuo Marimo inizia a scolorirsi, capovolgilo e puliscilo schiacciandolo delicatamente ma mai e poi mai metterlo sotto il rubinetto dell’acqua!

Il marimo teme il buio, esso infatti non vive su fondali profondi bensì a profondità lievi ed è abituato a ricevere costante luce necessaria alla fotosintesi, benchè come detto, non ami la luce diretta del sole. 

Come moltiplicare un Marimo: la propagazione in 3 step

crediti fotografici news.algaeworld.org

In natura, i Marimo si propagano tutti da un unico Marimo madre; le alghe si accumulano quindi piano piano si staccano propagandosi. A casa, in modo artificiale, non dovrai far altro che:

  • preleva il Marimo;
  • con un coltello in ceramica taglia il tuo marimo in due (o più porzioni a seconda della grandezza del tuo Marimo di partenza);
  • ecco fatto, rimetti i tuoi Marimo nella loro casa ed ecco che continueranno a crescere felici. 

Le alghe palla in natura possono crescere fino a 40 cm di diametro, quelle più grandi di 10 cm di diametro hanno però sempre una cavità nel loro centro, questo è giustificato dal fatto che lo spessore dell’alga è in effetti limitato a 5 cm sualla superficie della palla, unica parte utile per la fotosintesi e quindi la vita vegetale.

I Marimo, in natura, hanno una vita media di duecento anni circa ed una crescita piuttosto lenta, si stima che crescano dai 5 ai 10 mm all’anno, in casa non si ha l’impressione che crescano, in realtà se mantenuti in buone condizioni lo fanno anche se forse solo la Timelapse photography permetterebbe di rendersene conto!

La delicata danza del Marimo

Una particolarità del Marimo è la cosidetta danza: grazie alla fotosintesi, il Marimo produce piccole bolle di ossigeno, facilmente visibili ad occhio nudo, sono proprio queste bollicine che permettono al Marimo di fluttuare, danzando dal fondo verso la superficie e viceversa. Questa è conosciuta come la danza del Marimo.

Ti ho incuriosito? dì la verità, non vedi l’ora di adottare un Marimo, vero?

fonti: 

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Carmela Kia Giambrone

Giornalista, consulente alla sostenibilità e alla comunicazione digitale

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