Acqua, cibo e pH: che cos’è e come influenza la salute

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L’organismo umano, necessita di un valore di pH  strettamente controllato: nel siero questo valore è di circa 7,4. Ma  anche sulla Terra è importante allo stesso modo: negli ultimi 100 anni,  il pH degli oceani, come sappiamo, è sceso, a causa  dell’aumento della CO2 atmosferica, provocando un tremendo impatto  negativo, sulla vita di quest’ecosistema tanto complesso, portando al  fenomeno del bleaching dei coralli.

Il pH, è anche molto importante per il suolo, nel quale vengono coltivate le piante che producono il cibo di cui ci nutriamo: a seconda, infatti, del suo pH, il contenuto minerale del cibo  può essere anche molto diverso. Idealmente, il pH del suolo per la  migliore disponibilità di nutrienti, dovrebbe rispettare il range 6-7. 

I terreni al di sotto del pH di 6, possono avere calcio e magnesio  ridotti, quelli al di sopra del pH 7, possono non rendere disponibili  ferro, manganese, rame e zinco. Ma, che influenza ha un cambiamento di pH sull’organismo umano causato da una dieta errata? scopriamolo insieme.

pH e dieta: cosa accade nel corpo umano

Quando si tratta di pH nella dieta, il discorso deve partire da molto lontano. I cambiamenti,  avvenuti dalla civiltà dei cacciatori fino ai giorni nostri, passando  nella rivoluzione agricola e nell’industrializzazione, hanno interessato  principalmente:

  • una diminuzione del potassio rispetto al sodio (il rapporto tra potassio e sodio si è invertito)
  • un aumento del cloruro rispetto al bicarbonato

Oggi, la dieta media dei paesi ricchi come il  nostro, risulta povera di magnesio, potassio e fibre, al contrario ricca  di grassi saturi, zuccheri semplici, sodio e cloruro rispetto al  passato.

Naturalmente, tutto questo, porta delle conseguenze come l’acidosi metabolica  che, con l’aumentare dell’età, diventa sempre maggiore, dato che la  funzione regolatoria acido-base da parte renale và, via via a diminuire.  

Infine, una dieta povera di carboidrati ad alto contenuto proteico è capace di indurre cambiamenti nella chimica e nel pH del sangue e delle urine.  I livelli di magnesio nelle urine, il citrato urinario e il pH  diminuiscono, il calcio urinario, l’acido urico non associato e il  fosfato aumentano. In una parola, si verifica un aumento del rischio di calcoli renali.

Che cos’è il pH e perchè è tanto importante?

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In chimica, il pH, è la misura della concentrazione di ioni H+  (idrogeno) in una soluzione acquosa. La scala di pH, è una scala che va  da 1 a 14 e che misura l’acidità di un liquido. Nel mezzo della scala,  c’è l’acqua distillata, con un pH neutro di 7. Qualsiasi cosa con un pH  inferiore a 7 è definito acido, qualsiasi cosa con un pH superiore a 7, è  definito base o alcalino.

Generalmente, l’acqua potabile ad uso domestico, ha valori di pH compresi tra 6,5 e 8,5 (per  saperne di più, vi basta collegarvi al sito del vostro gestore di  acqua, del vostro comune, e cercare i valori dell’acqua che vi arriva al  rubinetto di casa, nel mio caso l’acqua che arriva al mio rubinetto ha  pH 7,6).

Come il pH influenza la vita

Il pH svolge un ruolo basilare sulle proprietà di biodisponibilità  di alcune sostanze in un mezzo acquoso: un pH basso può rendere più  biodisponibili i metalli pesanti ad esempio, di contro, un pH alto, può  essere segno di vita batterica e quindi di contaminazione. Infine quando  si parla di acqua dura, si intende un’acqua dall’alto contenuto di minerali e quindi con un pH basso. Questo accumulo di minerali così, può: 

  • rendere meno efficaci detergenti e saponi
  • ridurre la pressione nell’impianto

ma di contro, se bevuta dopo uno sforzo o una sessione di  allenamento, la sua ricchezza in sali, permette di riapportare il giusto  equilibrio elettrolitico e salino al corpo. Per ovviare ad un’acqua eccessivamente dura è possibile usare semplici filtri a carbone attivo come caraffe o impianti da rubinetto.

I benefici per la nostra salute della dieta alcalina

Cambiamenti nel pH interno del corpo, possono comportare gravi problemi a livello di organi e tessuti ma l’organismo è in grado di regolare, tamponando costantemente, ogni minimo sbalzo di pH. 

Le diete alcaline, provocano un pH delle urine più  alcalino e possono comportare una riduzione del calcio presente in esse  anche se questo, secondo alcuni recenti studi, potrebbe non riflettere  l’equilibrio totale del calcio. Non ci sono prove sostanziali, che  questo migliori la salute delle ossa o protegga dall’osteoporosi,  tuttavia, le diete alcaline possono comportare una serie di benefici per la salute come:

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  • L’aumento di frutta e verdura in una dieta alcalina migliorerebbe il rapporto K / Na e potrebbe favorire  la salute delle ossa, ridurre la perdita di massa muscolare e mitigare  altre malattie croniche come ipertensione e ictus.
  • Il conseguente aumento dell’ormone della crescita, con una dieta alcalina, può migliorare la salute cardiovascolare, la memoria e le capacità cognitive.
  • Un aumento del magnesio intracellulare,  necessario per la funzione di molti sistemi enzimatici, è un altro  vantaggio aggiunto della dieta alcalina. Il magnesio disponibile, necessario per attivare la vitamina D, comporterebbe numerosi benefici ai sistemi connessi alla vitamina D.
  • L’alcalinità può comportare un ulteriore beneficio per alcuni agenti chemioterapici che richiedono un pH più elevato.

Dalle prove sopra esposte quindi, sarebbe prudente prendere in considerazione una dieta alcalina per ridurre le malattie croniche e quindi per rimanere in salute il più possibile.

Fonti:

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Carmela Kia Giambrone

Giornalista, consulente alla sostenibilità e alla comunicazione digitale

4 commenti

  1. Equilibro acido base è davvero un pilastor della macrobiotica. Grazie bell’articolo! brava kia

    1. Grazie Lia, sono felice tu lo abbia trovato interessante 🙂 a presto, Kia

  2. Ciao kia grazie non sapevo tantissime cose utilissimo articolo

    1. Ciao Claudio, felice tu abbia trovato l’articolo interessante, continua a seguirci 🙂 a presto, Kia

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