Come riciclare l’olio di frittura esausto: buone norme di ecologia quotidiana

olio frittura

Photo credits Carmela Kia Giambrone

Le regole per una perfetta frittura? Soltanto 3:

  1. utilizzare ottimo e abbondante olio vegetale;
  2. friggere solo quando la temperatura dell’olio è perfetta;
  3. non versare dallo scarico del  lavandino l’olio esausto post frittura

In effetti sembra banale ma ancora poche famiglie sono consapevoli di quanto sia inquinante l’olio di frittura se gettato giù dallo scarico tanto che ancora in troppi ancora lo fanno.

L’attuale normativa classifica l’olio esausto come rifiuto speciale e come tale va gestito da tutti noi: consapevolezza innanzitutto e poi ecco qualche consiglio utile su come gestire l’olio di frittura proveniente dalle nostre cucina in maniera corretta e rispettosa dell’ambiente.

Cosa fare con l’olio di frittura dopo l’uso

La soluzione è molto semplice e alla portata di tutti: 

  1. dopo aver utilizzato l’olio per la nostra frittura, attendiamo che si sia raffreddato;
  2. filtriamo l’olio esausto con un colino;
  3. versiamo l’olio di frittura freddo in una bottiglia di vetro pulita ed asciutta.

Una volta riempita la nostra bottiglia (io aspetto di averne riempite un paio, ma non friggo molto quindi ci vuole un bel po’ per riempirle!) basta semplicemente portarla in piattaforma ecologica oppure in alcuni Comuni (come alcuni in Liguria, Rapallo ad esempio) è possibile portarlo nelle campane adibite alla raccolta olio esausto da cucina. 

Photo credits Carmela Kia Giambrone

Perchè non gettare dallo scarico l’olio di frittura

Gettato nella rete fognaria l’olio esausto o olio di frittura, contamina acqua e suolo. L’olio di frittura infatti, una volta buttato giù dallo scarico, arriva alla rete fognaria e forma un sottile strato superficiale idrofobico impedendo la normale ossigenazione delle acque. Ma non solo: l’olio esausto è dannoso per la fauna, per la flora e in ultima analisi, per noi.

  • Se bruciato l’olio produce molti composti tossici che vengono liberati in atmosfera e in acqua;
  • Se raggiunge il terreno può creare un sottile strato all’interno delle particelle di suolo ed impedisce il normale scambio idrico e minerale tra le radici delle piante ed il terreno oltre che la loro ossigenazione;
  • Se raggiunge la falda (ovvero l’acqua potabile)può avere pesanti ripercussioni tanto sull’ecosistema quanto sulla nostra salute.

Raccogliere l’olio esausto utilizzato in cucina è un gesto apparentemente semplice e banale ma che risulta molto utile tanto per la nostra salute quanto per quella del Pianeta. Il Consorzio Obbligatorio Nazionale di raccolta e trattamento oli e grassi vegetali ed animali esausti, istituito dall’art.47 del  d.lgs. 22/97, ha iniziato la sua attività nel 2001: il CONOE è l‘organo di competenza per legge con  funzione di 

  • organizzare
  • controllare
  • monitorare 

la filiera degli oli esausti  a fini ambientali, a tutela della salute pubblica e, allo scopo di  ridurre la dispersione del rifiuto trasformando un costo ambientale ed economico in una risorsa rinnovabile.

Molti distributori di benzina e ipermercati negli ultimi anni poi si sono resi disponibili al ritiro, completamente gratuito, degli oli esausti domestici: in questi casi, dopo essere stati raccolti e lavorati, verranno infatti utilizzati come materia prima per nuovi lubrificanti o carburanti a base di biodiesel.

Uso alternativo dell’olio di frittura: fare il sapone per la pulizia della casa ed il bucato

Photo credits Carmela Kia Giambrone

L’olio esausto, a patto che sia vegetale, può anche essere utilizzato come semplice e povera materia prima per la realizzazione di sapone fatto in casa per la casa ed il bucato. Per fare il sapone in casa riciclando l’olio di frittura, esausto, è sufficiente utilizzare il classico metodo a freddo con soda caustica ricordando sempre 3 principi importanti:

  1. usare l’olio esausto solo se è di un tipo di olio soltanto (niente mix di più oli!);
  2. scegliere l’olio esausto di fritture vegetali e non di pesce, il forte aroma è impossibile da eliminare anche dal processo di saponificazione;
  3. utilizzare il sapone per la pulizia di casa e bucato ma non per il corpo (sarebbe troppo aggressivo).
  4. Photo credits Carmela Kia Giambrone

Abbiamo quindi visto che con estrema semplicità è possibile svolgere azioni di ecologia quotidiana: avere rispetto del Pianeta non richiede poi così tanta fatica e tempo ma solo un poco di attenzione, non credi? e tu quali azioni di ecologia quotidiana svolgi? raccontamelo nei commenti!

Leggi tutti gli articoli su Patreon, become a Patron!

Rimani sempre aggiornato!

Per rimanere aggiornato su tutte le news su slow living, sostenibilità e scelta vegan, iscriviti alla newsletter di equoecoevegan.it! Inserisci l’indirizzo e-mail qui sotto e clicca su “Iscriviti”!
Riceverai comodamente nella tua e-mail le notizie di Equo, eco e vegan appena pubblicate! Ricorda il servizio è gratis e ti puoi disiscrivere in qualsiasi momento tu lo desideri. A presto su Equo, eco e vegan!

Carmela Kia Giambrone

Giornalista, consulente alla sostenibilità e alla comunicazione digitale

2 commenti

  1. Grazie per queste utilissime informazioni, sono approdata nel tuo blog per caso e mi è piaciuto tanto, complimenti!
    Felice weekend, tornerò presto a leggerti.

    Angelica

    1. Ciao Angelica, grazie per i complimenti, sono felice che tu ritenga questi argomenti interessanti. Dimmi, conoscevi già i rischi ambientali legatia all’olio di frittura? applichi già dei metodi di riciclo? …a presto allora!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *