Photo credits Carmela Giambrone
L’ultima settimana ha mostrato al mondo intero, cosa significhi per un Paese che si trova nella “parte fortunata del Pianeta”, lasciarsi prendere dal panico dimenticando carestie, global warming ed epidemie, se queste non si trovano sul proprio territorio.
Quale sia la vera gravità sulla diffusione del Coronavirus nel mondo, probabilmente, ce lo diranno i posteri, quello che è certo, è che una parte della popolazione italiana è corsa agli approvvigionamenti, come in un momento di pre-guerra.
E se l’autoproduzione salvasse il mondo?
Una piccola riflessione è venuta così spontanea: perchè non ripensare al modello di sviluppo e di vita quotidiana su cui ciascuno di noi fa affidamento?
Chi da tempo pratica il cosidetto slowliving, ossia una gestione sensata di risorse ed energia, utile al Pianeta ma non solo, prova a ripeterlo da tempo: l’autoproduzione e la riduzione sono due strade che una volta imboccate permettono una riflessione sull’intera quotidianità.
Così mentre molte famiglie armate di 2-3 carrelli, hanno svaligiato di beni NON di prima necessità le grandi catene di supermercati solo nell’ultima settimana, molte altre, hanno proseguito con il loro lavoro, basato proprio sulla preparazione di ciò che è utile, facendolo da sè.
Così, se con soli 2 cucchiai di lenticchie in un tempo di 2-3 giorni, si può ottenere una bastardella colma di germogli, riscoprire quanto una gestione dei beni intelligente, possa permettere di essere più leggeri sul Pianeta e sulla propria dispensa ed infine sulle risorse, potrebbe essere per tutti un vero valore aggiunto su cui riflettere
Come partire per far da sè? si parte dalle basi,
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