Giornata mondiale della terra: iniziate una tradizione

Avete pensato come festeggiare questa giornata?
la cosa più bella che potete fare è viverla aiutando in maniera diretta!
Magari iniziando proprio da questo giorno ripensate alle vostre abitudini!

-ripensate alle vostre azioni e chiedetevi “non posso fare nulla per ridurre il mio peso sulla terra?”

-vivete con consapevolezza: sono 130mila gli ettari persi ogni giorno a causa
delle immense coltivazioni di olio di palma e di foraggio per il bestiame che servono per rispondere all’alta richiesta di carne: quando ti chiedi “cosa mangio oggi?” chiediti anche “che effetto avrà questa mia scelta?”

– recatevi in una delle tante oasi Lipu! in quest’occasione infatti  nelle oasi troverete visite guidate, giochi e liberazioni di animali curati.

-perché, se avete bambini, non chiedere loro come vorrebbero festeggiare questo giorno?

Ma ancora perché non trasformare la giornata in vera e propria festa? iniziate una tradizione: se non siete vegetariani o vegan provate anche solo per oggi ad esserlo riflettendo sui perché!

…organizzatevi e fate una giro in bicicletta con amici e famiglia, godete della nostra terra… per amarla prima bisogna apprezzarla!

Realizzate un album di questo giorno, come fareste per qualunque altra festa questo vi permetterà di poterlo festeggiare ogni anno come una ricorrenza fissa dandole un vero significato!

Ma pensate sempre che siamo noi quelli che possono cambiare le cose!
L’impatto minimo è un imperativo!

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Carmela Kia Giambrone

Giornalista, consulente alla sostenibilità e alla comunicazione digitale

5 commenti

  1. Ciao Kia, bellissima questa tua idea di creare una “tradizione”! Mi piace proprio 🙂 Io e la mia bimba di 2 anni l’abbiamo trascorsa cucinando una torta vegan! Un bacio!!
    P.S. solo per curiosità, ci sarai al VeganFest? Io ci andrò per la prima volta 😀

  2. Belpaese: stipendi da fame e prezzi alle stelle!

    Come fa un paese a crescere quando i suoi sudditi, pardon, i suoi “cittadini” percepiscono salari e pensioni che sono al limite della questua? Alla domanda la politica non ha saputo dare risposte concrete e ha delegato a questo i professori, facendosi da parte. I tecnici, da parte loro, hanno risposto al bisogno di crescita rivendicato ormai da anni dalla nazione intera, con una serie sconsiderata di aumenti ed una tassazione ai massimi storici. Per contro, ha lasciato ‘indisturbate’ le categorie più ricche del Belpaese che, nonostante tutto, continuano ad ingrassare i loro già lauti profitti! Così pur facendo parte dell’Unione Europea, almeno per quanto riguarda sacrifici e privazioni, gli italiani si ritrovano con gli stipendi che sono tra i più poveri del vecchio continente. Le retribuzioni dei lavoratori italiani non sono mai state così basse da 29 anni a questa parte e il divario con i prezzi è al top dal 1995. Lo fa sapere l’Istat, sottolineando che a marzo le retribuzioni sono state ferme su base mensile e in aumento dell’1,2% su base annua: si tratta dell’aumento tendenziale più basso almeno dal 1983. Secondo i dati Istat, inoltre, a marzo il divario salari-prezzi ha toccato un livello record: la forbice tra l’aumento delle retribuzioni contrattuali orarie (+1,2%) e il livello d’inflazione (+3,3%), su base annua, ha registrato una differenza di 2,1 punti percentuali: si tratta del divario piu alto dall’agosto del 1995. Quanto ai principali macrosettori, a marzo, le retribuzioni orarie contrattuali registrano un incremento tendenziale dell’1,7% per i dipendenti del settore privato e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione. I settori che, lo scorso mese, hanno presentato gli incrementi tendenziali maggiori sono stati: tessili, abbigliamento e lavorazione pelli (2,9%), chimiche, comparto di gomma, plastica e lavorazioni minerali non metalliferi e quello delle telecomunicazioni (2,7% per tutti i comparti). Si sono registrate, invece, variazioni nulle nell’agricoltura, nel credito e assicurazione e in tutti i comparti appartenenti alla pubblica amministrazione. Alla fine di marzo la quota dei dipendenti in attesa di rinnovo contrattuale è del 32,6% nel totale dell’economia e del 12,3% nel settore privato per un totale di 4,3 milioni di lavoratori senza contratto! L’attesa del rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto è, in media, di oltre due anni (27 mesi) tanto nel totale che nell’insieme dei settori privati. Alla fine di marzo 2012 i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica corrispondono al 67,4% degli occupati dipendenti e al 61,8% del monte retributivo osservato.

  3. Che spettacolo questo blog!

    Di recente anche io ne ho aperto uno per raccontare il mio percorso nella vita veg…se vi va passate a dare un’occhiata 😀 http://myvegbecoming.wordpress.com/

  4. @Vegan Girl felice che ti sia piaciuta, secondo me il punto focale delle tradizioni è che riescono a trasmetterti inesorabilmente dei valori quindi come non provarci con una giornata così importante!fantastico modo per passare questa festa!:)un abbraccio

    @Lo 🙂
    @‪freeskipper‬ ?volevi forse commentare qualche altro post?

    @sidromela
    ma grazie!:) felice che ti piaccia! vengo volentieri!a presto allora, e buon percorso veg!

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