Gomasio • photo credits Carmela Kia Giambrone
Mi sono accorta che, in tutti questi anni, non ho mai scritto nulla sul gomasio. Non potevo quindi esimermi, dallo scrivere un breve post in merito. C’è una ragione se ormai non riesco più fare a meno di questo stravagante ed esotico insaporitore, ma partiamo, come sempre, dall’inizio.
Perchè provare e fare il gomasio in casa
Gomasio • photo credits Carmela Kia Giambrone
Ho scoperto l’esistenza del gomasio, il cosidetto condimento medicina, grazie ai miei primi passi nel mondo della cucina macrobiotica. La mia primissima lettura è stata il libro di Michio Kushi ed il suo “Macrobiotica”, librone per me di riferimento, utile e molto completo che, assieme ad altri due libri speciali nella mia libreria ( Il vegan in cucina e L’orto dei germogli rispettivamente di Stefano Momentè e Grazia Cacciola) mi ha permesso di scoprire moltissime informazioni utili ed inaspettate sul mondo vegan e della cucina naturale. Quindi, una volta compreso che so di non sapere, ho inziato a sperimentare sulla mia pelle molte delle soluzione e valide alternative alla vita moderna che vengono presentate in questo libro dal professor Kushi.
Ebbene, il gomasio, un po’ per la sua semplicità ed un po’ per la sua bontà, è stata una delle mie prime esperienze. Esso, infatti, sostituisce egregiamente insaporitori comuni carichi di glutammato e sale rendendo meno impattante, per così dire, la presenza del cloruro di sodio nella nostra dieta quotidiana. Ma non solo: ci regala un gusto inaspettatato e tanto calcio grazie ai semi di sesamo che contiene al 90%.
La prima ricetta che ho seguito prevedeva una proprorzione tra sale integrale marino e semi di sesamo tostati 1:11 ma nel tempo questa proporzione si è trasformata a 1:25.
Come preparare il gomasio in casa facilmente
Gomasio • photo credits Carmela Kia Giambrone</figure>
Per preparare il gomasio non servono altro che
- sale integrale marino fine 1 parte
- semi di sesamo 11 parti
- alga nori (anche se non è obbligatoria) 1 parte
Ecco come procedere per la sua preparazione.
Gomasio • photo credits Carmela Kia Giambrone
- La prima cosa da fare è tostare i semi di sesamo.
- Per farlo in maniera corretta bisogna porli a bagno per una mezzora circa.
- Quindi, grazie ad una pentola antiaderente ben calda, si può procedere alla loro cottura che richiederà meno di un minuto e comunque vanno tolti dal fuoco non appena virano di colore da miele a caramello: fate molta attenzione, è un processo semplice ma molto delicato, potreste passare dal colore caramello a quello della pece nel giro di 3 secondi netti!
- Una volta tostati (e non bruciati) potrete procedere ad aggiungere il sale che potrà essere aggiunto direttamente in padella assieme ai semi una volta spento il fuoco in questo modo si tosterà anch’esso leggermente amalgamandosi in maniera migliore.
- A questo punto potrete dedicarvi alla miscelazione: usate un mixer oppure un mortaio.
- In realtà esiste uno strumento ad hoc per tritare i semi ed il sale ossia un piccolo mortaio per preparare il gomasio, il suribachi ossia un piccolo mortaio in ceramica zigrinato ma, se non l’avete potrete tranquillamente utilizzare ciò che possedete, regola aurea dell’autoproduzione.
- Tritate il tutto per bene e con molta cura quindi se volete aggiungere l’alga nori potrete farlo polverizzandola con le mani una volta tostata, esattamente in questa fase.
- Ponete il gomasio così preparato in un bicchiere o in una tazza ed una volta raffreddato, in un contenitore di vetro meglio se a chiusura ermetica quindi conservatelo in frigorifero per non più di 7-10 giorni.
- Potrete utilizzarlo per condire qualuque tipo di pietanza, dal riso integrale al tofu, dalle verdure ai legumi.
- Piano piano troverte la giusta proporzione tra sale e sesamo e non la lascerete più.
I vantaggi del gomasio, oltre che essere quelli di aiutarci a ridurre il quantitativo di sale che di norma utilizziamo essendo un vero e proprio insaporitore sostitutivo del sale, sono, come detto, anche quelli di darci una carica di calcio: non tutti sanno che i semi di sesamo sono utilissimi nella prevenzione dell’osteoporosi ed hanno enormi proprietà antiossidanti rafforzando l’intero organismo.
Non vi resta quindi che sperimentare e buona autoproduzione!
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