L’orto per Emilia Hazelip (e Masanobu Fukuoka)

Emilia Hazelip (1941-2010) è stata una pioniera dell’agricoltura sostenibile, nota soprattutto per la sua interpretazione e diffusione dell’agricoltura sinergica in Europa. Nata in Francia, Hazelip fu un’allieva di Masanobu Fukuoka, il celebre agricoltore giapponese che sviluppò l’approccio all’agricoltura naturale. Hazelip, affascinata dai principi di Fukuoka, applicò le sue teorie in pratiche agricole concrete, adattandole al contesto europeo. Si impegnò a promuovere un metodo agricolo che rispettasse la biodiversità, riducesse l’uso di risorse esterne e favorisse la fertilità del suolo in modo naturale. I suoi studi e le sue esperimentazioni portarono alla creazione di numerosi orti e giardini sinergici, che dimostrarono l’efficacia del modello agricolo senza aratura.

Agricoltura Sinergica: un nuovo modello di coltivazione sostenibile ispirato da Masanobu Fukuoka e Emilia Hazelip

La sua metodologia, che enfatizzava l’uso di tecniche di pacciamatura, la creazione di bancali rialzati e l’assenza di trattamenti chimici, si diffonde oggi come parte di un movimento globale di agricoltura ecologica. Le sue opere, inclusi libri e conferenze, hanno contribuito a sensibilizzare un pubblico sempre più vasto sull’importanza di approcci agricoli che rispettino la natura, unendo la bellezza e la funzionalità di un’agricoltura che lavora con il ciclo naturale piuttosto che contro di esso. La sua eredità, portata avanti anche grazie a numerosi praticanti in tutto il mondo, è ancora fonte di ispirazione per coloro che cercano soluzioni agricole veramente sostenibili.

La rivoluzione di Fukuoka: un approccio senza aratura

Masanobu Fukuoka, che ha dato il via alla sua ricerca agricola nel 1937, ha sviluppato un sistema che abolisce la lavorazione del suolo, l’uso di fertilizzanti chimici e il compostaggio, basandosi su un’osservazione fondamentale: la natura ha il potere di rigenerarsi autonomamente, senza l’intervento umano. Il suo metodo, che ha dato vita al concetto di agricoltura naturale, sostiene che le piante possano crescere e prosperare in armonia con l’ambiente circostante, senza la necessità di costosi input esterni. Secondo Fukuoka, la lavorazione del suolo, e in particolare l’aratura, distrugge la rete di microrganismi che vivono nel terreno e compromette la sua fertilità naturale. Per questo motivo, uno degli elementi chiave della sua agricoltura è l’eliminazione dell’aratura. Al contrario, l’agricoltura sinergica promuove un suolo che rimane inalterato nella sua struttura, lasciando che le piante vivano in simbiosi con i microbi e gli altri organismi che ne garantiscono la salute.

I quattro principi dell’agricoltura sinergica

L’agricoltura sinergica si fonda su quattro principi fondamentali, che si distaccano radicalmente dalle pratiche agricole tradizionali e portano a un modello di coltivazione ecologicamente sostenibile:

  1. Nessuna lavorazione del suolo: Il suolo non deve essere arato o smosso, ma deve rimanere in uno stato naturale, dove i microrganismi e gli organismi sotterranei possano prosperare.
  2. Nutri la terra con la biomassa: Invece di usare fertilizzanti esterni, il terreno viene nutrito con i residui organici delle piante stesse, che vengono lasciati in superficie come pacciame o compost naturale.
  3. No a trattamenti di sintesi: Non sono ammessi pesticidi o fertilizzanti chimici. L’uso di sostanze artificiali è evitato a favore di metodi naturali che mantengono il suolo e le piante sani.
  4. Nessun compattamento del suolo: Il suolo non deve essere compattato, poiché questo impedisce l’ingresso di aria e acqua, danneggiando la vita microbica del terreno.

Inoltre, l’agricoltura sinergica si avvale della sinergia tra le piante, che vengono disposte in modo tale da favorire la crescita e la protezione reciproca. Ad esempio, le leguminose, come i fagioli e le fave, sono utilizzate per fissare l’azoto nel terreno, riducendo la necessità di fertilizzanti esterni.

La pratica: creare un orto sinergico

Per mettere in pratica l’agricoltura sinergica, un elemento fondamentale sono i bancali. Questi letti rialzati di terra, che variano in altezza e dimensione, sono progettati per massimizzare la superficie utile e favorire la crescita delle piante. Ogni bancale viene costruito utilizzando terra proveniente dai corridoi, con l’obiettivo di ottenere una struttura alta che permetta alle radici di espandersi liberamente.

La preparazione dei bancali non richiede strumenti complessi: bastano bastoni per segnare i corridoi e una pala per spostare la terra. Una volta creato il bancale, si ricopre il terreno con pacciame naturale, come lana o paglia, che protegge il suolo dall’erosione e trattiene l’umidità. La pacciamatura impedisce anche la crescita delle erbacce, riducendo la necessità di diserbare il terreno manualmente.

Una produzione senza compromessi

Uno degli aspetti più sorprendenti dell’agricoltura sinergica è che, nonostante l’assenza di fertilizzanti chimici e compost, il sistema è in grado di produrre raccolti abbondanti e di alta qualità. Le piante, infatti, non dipendono dai fertilizzanti esterni, ma si nutrono dalle risorse naturali del suolo. La presenza costante di radici nel terreno, che non vengono mai strappate ma lasciate a decomporre, favorisce la formazione di humus, una sostanza organica che migliora la struttura del terreno e lo rende più fertile.

Inoltre, l’agricoltura sinergica favorisce la biodiversità, poiché permette a piante diverse di coesistere nello stesso spazio senza competere tra loro. La diversità di piante presenti in un orto sinergico crea un equilibrio naturale che attrae insetti impollinatori e predatori naturali, riducendo la necessità di interventi esterni per combattere i parassiti.

L’importanza di non disturbare la terra

Un altro principio fondamentale dell’agricoltura sinergica è il rispetto per la vita del suolo. A differenza dell’agricoltura convenzionale, che spesso provoca l’erosione e la compattazione del terreno, l’agricoltura sinergica considera il suolo come un organismo vivente che deve essere protetto e curato. La terra è trattata con rispetto, e tutte le pratiche agricole sono pensate per non alterare la sua struttura naturale.

In quest’ottica, è importante non calpestare i bancali per evitare di compattare il terreno, compromettendo l’aria e l’acqua necessarie alla vita microbica. Anche la raccolta delle piante avviene in modo delicato: le piante vengono tagliate alla base, lasciando le radici nel terreno, che continuano a nutrire il suolo con la loro decomposizione.

Un sistema evolutivo

L’agricoltura sinergica è un sistema dinamico che si evolve nel tempo. Dopo i primi anni, quando sarà necessario rimuovere le erbacce manualmente e mettere in piedi i bancali, il sistema entrerà in equilibrio. Con il passare degli anni, infatti, la necessità di diserbare e intervenire nel terreno diminuisce, poiché il suolo diventa sempre più fertile grazie alla costante azione dei microrganismi, dei lombrichi e degli altri organismi sotterranei.

La sinergia tra tutte le componenti dell’ecosistema agricolo è la chiave per il successo di questo approccio. Ogni elemento, dalle piante agli insetti, dai lombrichi alle radici, lavora in armonia per creare un ambiente che favorisce la vita e la crescita in modo naturale e sostenibile. Questo approccio è perfetto per chi desidera ridurre l’impatto ambientale della propria attività agricola e migliorare la qualità del cibo prodotto, senza compromessi.

Un futuro per l’agricoltura sostenibile

L’agricoltura sinergica rappresenta una via percorribile per chiunque desideri coltivare in modo sostenibile, riducendo l’impatto sull’ambiente e preservando la salute del suolo. Grazie alla filosofia di Masanobu Fukuoka, oggi possiamo applicare tecniche agricole che promuovono la biodiversità, riducono l’uso di risorse naturali e mantengono la fertilità del suolo per le generazioni future.

Per chi è interessato a esplorare queste pratiche e migliorare la propria coltivazione, è importante fare dei piccoli passi, imparando a rispettare i ritmi naturali e adattando le tecniche alle condizioni specifiche del proprio ambiente. Con la giusta preparazione e attenzione, l’agricoltura sinergica può trasformarsi in una pratica non solo benefica per l’ambiente, ma anche per la qualità della vita e del cibo che produciamo.

Libri per approfondire l’agricoltura sinergica e naturale

  1. “The One-Straw Revolution: An Introduction to Natural Farming” di Masanobu Fukuoka
    Un testo fondamentale scritto da Fukuoka stesso, che presenta in modo dettagliato il suo approccio all’agricoltura naturale, spiegando i principi scientifici alla base del suo metodo. Sebbene sia anche un’opera di divulgazione, contiene numerosi riferimenti teorici che possono essere utili a chi desidera comprendere la base scientifica del metodo.
  2. “The Ecology of Agroecosystems” di John Vandermeer
    Questo libro esplora in modo scientifico la relazione tra gli ecosistemi naturali e gli agroecosistemi, affrontando i principi ecologici che sono alla base di approcci come l’agricoltura sinergica. Analizza le interazioni tra specie, suolo, piante e microorganismi, spiegando i fondamenti ecologici su cui si basa una coltivazione che non disturba l’ambiente.
  3. “Soil Microbiology, Ecology, and Biochemistry” di Eileen M. Paul
    Un testo approfondito sulla microbiologia del suolo, che fornisce una base scientifica sulla vita microbica e sui processi ecologici essenziali per la comprensione dell’agricoltura senza lavorazione del suolo. Utile per chi vuole approfondire come i microrganismi contribuiscono alla fertilità del terreno e come un suolo sano sia essenziale per un’agricoltura sinergica di successo.
  4. “Agroecology: The Ecology of Sustainable Food Systems” di Stephen R. Gliessman
    Un libro che esplora in dettaglio l’agroecologia come disciplina scientifica, che include pratiche come l’agricoltura sinergica. Gliessman fornisce un’analisi delle tecniche sostenibili e il loro impatto ecologico e agronomico, spiegando il concetto di agroecosistemi e le modalità con cui il sistema agricolo può interagire positivamente con l’ambiente.
  5. “The Soil Will Save Us: How Scientists, Farmers, and Foodies Are Healing the Soil to Save the Planet” di Kristin Ohlson
    Pur trattando di agricoltura sostenibile e restauro del suolo, il libro presenta dati scientifici relativi alla biologia del suolo e ai benefici dell’agricoltura rigenerativa. È particolarmente interessante per approfondire le scoperte scientifiche recenti sulla gestione del suolo e le tecniche agricole che favoriscono la salute del terreno.
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Fonti:

  1. Fukuoka, M. (1978). The One-Straw Revolution: An Introduction to Natural Farming. New York: New York Review Books.
  2. Vandermeer, J. (2011). The Ecology of Agroecosystems. Boston: Jones & Bartlett Publishers.
  3. Paul, E. M. (2014). Soil Microbiology, Ecology, and Biochemistry. Academic Press.
  4. Gliessman, S. R. (2014). Agroecology: The Ecology of Sustainable Food Systems. CRC Press.
  5. Ohlson, K. (2014). The Soil Will Save Us: How Scientists, Farmers, and Foodies Are Healing the Soil to Save the Planet. Rodale Books.

Carmela Kia Giambrone

Giornalista, consulente alla sostenibilità e alla comunicazione digitale

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